Depilazione

Nella lunga, ininterrotta lotta della femmina mediterranea contro il pelo, difficilmente mancano gli imprevisti. 

Tali imprevisti assumono molteplici forme. 

Possono essere, ad esempio, un appuntamento dal dermatologo prenotato da tuo padre (ignaro di tutto) il giorno prima che tu vada dall'estetista a rimuovere strati di pelliccia di yak. Con il risultato che devi ricorrere al rasoio d'emergenza e spostare di un mese il rendez-vous con l'estetista.

Oppure possono assumere la forma dei pantaloni lunghi che sei constretta ad indossare nel caldo asfissiante di Salisburgo, perché se andavi dall'estetista prima di Salisburgo poi i peli ti ricrescevano mentre eri al mare, e quindi dovevi andarci tra una cosa e l'altra, sennò ciao. 

Oppure ancora possono assumere la forma di Stalin. 

Stalin? 

Be', sì. I baffi di Stalin, per la precisione. Sopra il tuo labbro superiore. Mentre sei a non sai quanti mila chilometri dall'estetista. 

Nella lunga, ininterrotta lotta del femmina mediterranea contro il pelo, alcune femmine mediterranee scendono a compromessi, stipulano tregue che di solito durano da ottobre a febbraio: sostanzialmente, è come se la guerra contro il pelo la combattessi sul fronte russo. In certi mesi meglio che lasci perdere, non vale la pena. 

Io sarei anche una di queste donne dalla tregua facile (poi in inverno la pelliccia di yak tiene caldo), però quando la gente inizia a chiamarti "tovarisc" e a farti il saluto a pugno chiuso capisci che c'è qualcosa che non va. 

E quindi devi fare qualcosa. Tipo trovare un'estetista. 

Che ci vorrà mai, in fondo? Vivi in una città da mezzo milione di abitanti. La terza dell'Olanda. Piena di "internazionali" (Piccola parentesi socio-culturale. Chiamasi internazionali i non-olandesi che vengono a fare lavori ben retribuiti, di solito nel settore di mia competenza, e che vivono in un microcosmo tutto loro all'interno del quale usano solo l'inglese, così che dopo dieci anni di permanenza qui non sanno neppure ordinare il cappuccino al bar. I non-olandesi che vengono a fare lavori normali o sottopagati, e che si devono sbrigare ad imparare la lingua per sopravvivere, e che quindi in capo ad un anno parlano molto meglio dell'abitante del microcosmo di cui sopra, non vengono definiti come internazionali. Non so se c'è una parola specifica o se si ricorra al sempreverde immigrato. Chiusa parentesi.) Insomma, vuoi che non trovi ciò che fa al caso mio scrivendo su Google "wax the hague"? 

No, non lo trovo. O meglio: lo troverei pure, se fossi fatta di soldi e disposta a spenderli per rimuovere la mia esuberanza tricologica da sopra la bocca. Siccome non posseggo nessuna delle due caratteristiche, a me l'idea di spendere 8 euro e 50 per fare il labbro superiore mi lascia perplessa. Molto perplessa

Provo con altre chiavi di ricerca. Riesco a trovarne una che fa la cera a 6.50 (sto sempre parlando del solo labbro superiore. Nel caso voi foste uomini ed ignari di tutto, ho due cose da dirvi: primo, che culo!, e secondo: è tanto. Anche se ho scoperto che in centro c'è un posto dove la stessa cosa te la fanno pagare 16 €). Medito se valga la pena (per i 6 €, non certo per i 16.). Nel frattempo la somiglianza con Stalin cresce: ci distingue praticamente solo il fatto che io non sono una psicolabile sanguinaria che ha fatto uccidere tutti i suoi compagni di una volta. Dettagli, quindi, che sfuggono all'occhio superficiale della folla.

É a questo punto che scatta il piano B. Le strisce fai da te. (No, non quelle strisce. Ho detto che somiglio a Stalin, non a Lapo Elkann).

Ora, dovete sapere che le strisce depilatorie e la sottoscritta avevano avuto, in passato, un unico incontro. Undici anni fa. In Canada. (Eh, la distanza dall'estetista è sempre un problema). In quell'occasione, avevo cercato di usarle per depilarmi le gambe: le quali dovevano avere una lvoe story col pelo, ed essere molto restie all'idea di separarsene, perché mi ritrovai (me lo ricordo ancora) con in mano le strisce senza peli e senza cera, e le gambe piene di entrambe le cose. Vorrei potervi dire come tolsi la cera, perché certi consigli tornano utili, ma purtroppo non lo ricordo. Tendo a rimuovere gli eventi traumatici. 

Fatto sta che non è che fossi particolarmente entusiasta all'idea di riprovarci (poi sulla faccia e non sugli stinchi). Ma siccome bisogna fare di necessità virtù, ho deciso di lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Anche perché ste cazzo di strisce costano 7.50 per il pacchetto da 20, e quindi se dovevo lasciarle sul ripiano del bagno tanto valeva andare dall'estetista. 

(Ah, è stato carino comprarle. Le ho trovate nel secondo posto in cui sono andata, perché al supermarket erano finite; supermarket in cui sono andata  disturbare la commessa che sistemava le insalte in frigo all'altro lato del locale, pur di non chiedere lumi a uno dei suoi colleghi maschi che mi passava molto più vicino).

Tornando a noi, sono felice di dirvi che il risultato è stato meno drammatico del previsto. Di certo non somiglio più a Stalin: direi che il modello di riferimento che ora posso offrirvi è Kylie Jenner (se siete vecchio stile e non seguite cose ammerigane: Loredana Lecciso). Questo perché ho dovuto fare quelle tre o quattro passate in più per rimuovere i peli e la cera che ovviamente era rimasta loro attaccata. Ma alla fine ce l'ho fatta, anche grazie a quella salvietta impregnata di non so cosa (né voglio saperlo) che allegano alla confezione. 

Sono di nuovo una femmina. Mediterranea.

La lotta continua. Ma fino alla prossima battaglia, ho vinto io.

Commenti

Post popolari in questo blog

Del clima olandese, ovvero: delle bestemmie

Di un sabato ad Amsterdam

De Vrij